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L’articolo del Wall Street Journal sugli Ufo ‘inventati’ ha generato una nuova campagna denigratoria

Aggiornamento: 7 lug

Uap

Il pezzo fa riferimento ad alcune dichiarazioni di ex esponenti dell’aeronautica militare Usa (Usaf) sull'uso ingannatore degli Ufo da parte del Pentagono


L’articolo del Wall Street Journal sugli Ufo ‘inventati’ ha generato una nuova campagna denigratoria


Vladimiro Bibolotti
Presidente Emerito Centro ufologico nazionale

di Vladimiro Bibolotti


Un articolo sul Wall Street Journal, dal titolo “Ufo, fenomeno inventato”, ha generato una nuova campagna denigratoria sul fenomeno Ufo/Uap, col ritorno alle teorie scettiche smentite da alcuni testi ufficiali del governo Usa. L’articolo fa riferimento ad alcune dichiarazioni di ex esponenti dell’aeronautica militare Usa (Usaf) sull’uso ingannatore degli Ufo da parte del Pentagono, come copertura a difesa di progetti tecnologici segreti oppure narrati come fenomeni tecnologici segreti di Russia e Cina (cronologicamente non compatibili).


Non si è tenuto conto dei recenti debates svoltisi nelle varie commissioni parlamentari statunitensi, comprese le dichiarazioni fatte dai whistleblower, che non solo confermavano la realtà di una tecnologia a noi incomprensibile, che da più di 70 anni è presente nei nostri c

Telegramma duce ufo magenta

ieli e mari (e che ha coinvolto anche il nostro paese, con il crash italiano avvenuto nel 1933 nei pressi di Magenta in Lombardia). Questa informazione – per me – irrazionale è forse dovuta ad una strategia politica ad hoc di determinati settori in contrapposizione agli atti ufficiali del governo Usa? Perché proprio adesso il tentativo di discredito? Forse perché siamo nel periodo a cavallo di due importanti anniversari sugli Ufo/Uap?


La giornata del 24 giugno 1947, infatti, rappresenta una data storica per gli studiosi del fenomeno dagli oggetti volanti non identificati grazie al rapporto redatto dall’aviatore

Kennet Arnold
Kenneth Arnold

americano Kenneth Arnold: il pilota dichiarava di aver avvistato nove piattini volanti (Flying Saucer) che sorvolavano in formazione, muovendosi a grande velocità in modo simile a quella di un disco che rimbalza sull’acqua, nei pressi del Monte Rainier nello Stato di Washington. La rivista Fate pubblicò in copertina l’avvistamento di Arnold che lanciò così a livello planetario la notizia del fenomeno dei “Dischi Volanti”.


Alla data del 24 giugno viene anche associata quella del 2 luglio (World Ufo Day) riguardante il famoso Ufo Crash avvenuto nei pressi della cittadina di Roswell nel New Messico. Entrambe le date sono assimilate come nascita dello studio dell’ufologia come ricerca. Il termine Flying Saucer fu abbandonato per un acronimo accettabile per le forze armate, Ufo appunto ossia “Unidentified Flying Object”, coniato dal capitano Edward J. Ruppelt, esperto pilota di bombardieri, incaricato di prendere sotto controllo le indagini governative sui “piatti volanti” avviate il 27 ottobre 1951. Oggi, dopo oltre 70 anni, il termine Ufo è stato ulteriormente modificato in Uap (Unidentified Anomalous Phenomena), termine meno sconveniente per le università e le comunità scientifiche e per il suo coinvolgimento anche nella geopolitica, visto l’ingresso della tematica nelle commissioni parlamentari di molti paesi.


Jon Kos
Jon Kosloski

Nonostante le evidenze, l’articolo del WSJ ha fatto il giro del mondo come notizia sensazionalistica. A conferma di una linea editoriale negazionista, non è stata nemmeno ripresa la dichiarazione di chi segue lo studio del fenomeno per il Pentagono, ossia il direttore della AARO, Jon Kosloski: “Ci sono casi interessanti Ufo – ha affe

rmato – che io, con il mio background fisico e ingegneristico e il tempo nella comunità dell’intelligence, non capisco. E non conosco nemmeno nessun altro che li capisca”.


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