di Darshana Patrizia Tedesco
In questa nostra società la paura è un delle regole su cui viene basato il controllo sociale e molto altro. Il Pianeta Terra sta subendo un’importante mutazione, già da molti secoli, e sono i secoli più bui che hanno poi dato forza e spinta evolutiva ai secoli più in luce. In questo momento, la nostra coscienza e il nostro campo vibratorio sono immersi totalmente nell'aura del Pianeta ed esso, come una grande Madre, contiene ogni livello organico e inorganico dai piani psichici superiori e di discesa. La Terra è il nutrimento di un campo di forze che certo non sono solo quelle che presiedono al destino umano, almeno come ce lo saremmo immaginati o come lo sognavamo nello scorso millennio o come lo stiamo cercando, più o meno disorientati, in questo nuovo millennio.Stiamo cercando una vita psichica che potrebbe essere non facilmente adattabile alle vibrazioni di questa nuova era. La paura, in tutte le sue forme, anche come forma di potere, condizionamento e manipolazione, determina un copione di vita, con la continua richiesta di essere "vista", mentre influenza i pensieri, le azioni, come mangi, come lavori, come crei, come vivi le relazioni, come affronti il rapporto con l'autorità interiore, con il maestro interiore e anche con la spiritualità...
La paura paradossalmente è come una forma contratta e trattenuta di amore, e non solo il suo opposto. La paura determina la sceneggiatura della nostra vita e se viene negata, non riconosciuta, nel suo rifugio del corpo mentale eserciterà il suo potere, il suo dominio, una forza nascosta, sabotante.Portare consapevolezza e risveglio ai movimenti emotivi che attraversano il proprio essere e molte dinamiche di relazione con gli altri, può aiutare a capire come la paura sia una delle basi di una sorta di afasia di emozioni, fino a negare la purezza della verità verso sè stessi e gli altri.Anche certe "vendette" e aggressività, contengono ugualmente la paura. Essa è uno dei maggiori condizionamenti emozionali che determinano le azioni e i pensieri umani, ma spesso è latente e non metabolizzata la definisco come "un'entita quantica", che rimane come una cicatrice a testimonianza delle antiche ferite, scava abissi nella psiche o determina fughe. Ne sa qualcosa il "bambino interiore" che spesso viene celato dietro azioni più o meno consapevoli. Paura del castigo, paura del rifiuto, del giudizio, paura della solitudine, del fallimento, delle perdite.
Paura del confronto, del successo, dell'intimità, paura della rabbia, di perdere il controllo, paura di mostrarsi fragili o in difficoltà, paura di affermare la propria identità, creatività, la paura dell'invidia e della maldicenza, paura dell'amore, dello smarrimento...
Come ”entità quantica” può ridefinire uno stato sociale, movimenti di pensieri... Si capisce, allora, lo stato di squilibrio generale, quegli aspetti di angoscia, di depressione, di paura, di violenza che rappresentano il vero conflitto che l’umanità vive e che ha origini profondissime; per questo possiamo parlare di sradicamento e quando senti che sei sradicato, la tua casa, il tuo territorio può essere attaccato da altre forze che necessitano, per evolvere, dello spazio che tu hai occupato, o che hai occupato nelle vite precedenti, con selvaggia ferocia, così come è stato, così come sta accadendo. Non possiamo cambiare il fuori se non facciamo un vero processo di cambiamento interiore.Un'altra grande sfida è quella della paura della morte, come finitezza delle cose, della vita, ma anche di cosa c'è nell'oltre .Sul piano dello Spirito però tu sperimenti sempre te stesso come Essere eterno di energia e luce, sei nel continuum spazio temporale dove la morte rappresenta solo un mutamento, una transizione da una forma ad un'altra.
Questo Tempo planetario sta morendo ma allo stesso tempo rinasce, perchè non è un'esperienza terminale ma un flusso di migliaia di coscienze che fanno ingresso nelle porte di un visibile che prima era invisibile, di un nuovo che ancora mostra il vecchio, un flusso di migliaia di anime in cammino che si fondono, in un comune e unico processo di trasformazione, nel tornare ad un più ampio fiume della coscienza, individuale e collettiva.
Nella dimensione del viaggio siamo come fanciulli del Mondo, catturati da onde di luce che rifrangono la diversità meravigliosa di cose e persone...per poi scoprire che il viaggio interiore non è andare ma semplicemente tornare, con la stessa meraviglia di quei fanciulli che si affacciano a nuovi spazi fra desideri e certezze, fugata la paura, persi nel gioco, divenendo il "Gioco stesso"
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