di Alberto Negri
Proviamo pensare ad un vasto mare sotterraneo, con acque blu scure illuminate da luminescenze misteriose modello film Avatar, dove le rocce circostanti potrebbero essere di vari colori e forme e chissà magari "intelligenti"... immaginare creature marine uniche che nuotano in queste acque profonde dove si ipotizza possa esistere un’enorme riserva d’acqua. che secondo stime recenti, questa riserva sotterranea potrebbe contenere tre volte la quantità di acqua di tutti gli oceani della superficie terrestre
Immaginiamo un altro mondo sotto la superficie della Terra, molto più in profondità di quanto oggi conosciamo, oltre gli 11.034 metri misurati nel punto più profondo della superficie terrestre, situato ad una profondità compresa tra i 10898 m ed i 10 994 m sotto il livello del mare, si trova nell'Oceano Pacifico, in prossimità delle isole Marianne all'estremità sud della fossa delle Marianne
Tutto parte nel 2014 ad opera di un team di ricercatori statunitensi che ha condotto uno studio pionieristico, utilizzando un «esercito» di 2.000 sismometri per monitorare le onde sismiche di oltre 500 terremoti.
Analizzando la risposta delle velocità di queste onde a diverse profondità, gli scienziati sono riusciti a determinare il tipo di roccia attraversato dalle onde prima di raggiungere i sensori.
La sorpersa è arrivata a circa 700 chilometri sotto la crosta terrestre, nella cosiddetta “zona di transizione” tra il mantello inferiore e quello superiore, in questo punto è stata trovata una roccia chiamata Ringwoodite
La Ringwoodite si forma solo sotto l'intensa pressione che si trova verso il centro del nostro pianeta. È stato scoperto solo un campione all'interno della Terra, ed è stato trovato anche nei meteoriti, intrappolato all'interno di un piccolo diamante.
Un materiale affascinate con un segreto ovvero quello di avere la capacità di trattenere acqua non in forma liquida, ma come parte del suo reticolo cristallino all'interno della struttura molecolare dei minerali.
Steve Jacobsen, uno dei geofisici coinvolti nella ricerca, ha spiegato che “la ringwoodite è
come una spugna che assorbe acqua. C’è qualcosa di molto speciale nella sua struttura cristallina che le permette di attirare l’idrogeno e trattenere l’acqua”.
Questo significa che la Ringwoodite può contenere una quantità considerevole di acqua sotto le condizioni di pressione e temperatura del mantello profondo.
Ripensare al ciclo dell'acqua sulla Terra
Questa scoperta ci invita a ripensare al ciclo vitale che l'acqua compie sulla Terra. Allo stato attuale, la scienza ci dice che l’acqua che conosciamo, quella che forma oceani, fiumi e nuvole, avviene per processi fisici: evaporazione, condensazione, precipitazione, infiltrazione, scorrimento e flusso sotterraneo, ma stando alle recenti scoperte potrebbe rappresentare solo una parte del ciclo globale, è possibile che moltissima acqua sia intrappolata nelle profondità del nostro pianeta, in un ciclo nascosto e ancora poco compreso.
Nel corso di precedenti esperimenti si è scoperto che la ringwoodite può contenere fino all'1,5 percento di acqua e le onde sismiche rilevate erano coerenti con la roccia sotto i nostri piedi contenente acqua.
Il team che aveva condotto le ricerche nel 2014 aveva stimato che se solo l'1 percento della roccia nella zona di transizione è acqua, ciò significherebbe che contiene tre volte più acqua di tutti gli oceani sulla superficie terrestre.
I ricercatori tra cui il sismologo Brandon Schmandt avanzano anche l'ipotesi che l’esistenza di oceani nascosti a centinaia di chilometri sotto la superficie potrebbe anche fornire nuove spiegazioni per fenomeni geologici come i movimenti tettonici o le eruzioni vulcaniche. L’acqua presente nella ringwoodite potrebbe contribuire a lubrificare le placche tettoniche, facilitandone il movimento e influenzando le dinamiche interne del pianeta
Questa riserva d’acqua nascosta potrebbe anche farci ripensare all’origine dell’acqua sulla Terra. Se una quantità così significativa è presente nel mantello, forse l’acqua non è arrivata solo da comete e meteoriti, ma era parte integrante del nostro pianeta fin dalle origini del nostro Pianeta Terra, un organismo vivente a tutti gli effetti che produce risorse vitali dal suo «ventre» . L’ipotesi degli «oceani segreti» ci spinge a riconsiderare la storia primordiale della Terra e i processi che l’hanno resa ricca di acqua e, di conseguenza di vita
Contributi: Ifiscience - Wikipedia
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